Resident Evil: Welcome to Racoon City Recensione

Il 25 novembre è uscito nelle sale ľ atteso reboot cinematografico della saga di Resident Evil, che ha dato una nuova linfa al franchising dopo i disastrosi film con protagonista Milla jovovich. Il film, ispirato ai primi due giochi della saga (i migliori), ricalca fedelmente lo stile tenebroso e affascinante delle trasposizioni videoludiche, andando a ricreare perfettamente le ambientazioni lugubre. Ľ assoluta fedeltà del film e la regia, che riproduce le scene di gameplay dei giochi, vi faranno tornare a vivere con nostalgia ľ apocalisse zombie di Racoon City. Ma non è tutto oro quello che luccica, perché in Resident Evil: Welcome to Racoon City, i protagonisti sono stati snaturati abbastanza e ai fan questa scelta narrativa non è andata per niente giù.

La nota dolente del film: i personaggi

Parto col dire che ogni personaggio presente in questo film è totalmente inutile e caratterizzato più che male, ma i protagonisti sono stupidi e completamente stravolti.

La cosa che fa più male è vedere Leon, il protagonista per eccellenza di Resident Evil, trasformato in un pivello raccomandato nullafacente, buono soltanto a far ridere lo spettatore per le scemenze che riesce a fare.

Claire, invece, è diventata una sorta di “mercenaria” senza emozioni pronta a qualsiasi emergenza. Non che mi dispiaccia la sua nuova caratterizzazione, ma risulta un personaggio piatto e banale che non ha niente a che fare con la sua controparte videoludica.

La stessa sorte ha subito Chris, fratello di Claire, che è diventato un Leon 2.0, ovvero completamente inutile e beota.

Per non parlare di Albert Wesker, che nei giochi ha una caratterizzazione molto profonda e dettagliata, che non lascia nulla al caso. Nel film diventa uno sbruffone capace di pensare soltanto al vile danaro.

Il problema più evidente del film

Il vero problema di Resident Evil: Welcome to Racoon City, oltre ai personaggi, è il modo in cui vengono narrate le vicende che coinvolgono i protagonisti: gli autori hanno fatto un brodo di quello che è successo nel primo e nel secondo gioco e il risultato è un film con una durata troppo corta. Molte volte il film cade nella banalità più assoluta, risultando troppo frettoloso nel raccontare quello che succede, tantoché finisce improvvisamente, lasciando lo spettatore confuso.

Conclusioni

Una vera e propria occasione sprecata, ma non mi sento di bocciarlo completamente per via delle ambientazioni ricreate molto bene. Speriamo che la serie tv live action di Resident Evil, prodotta da Netflix, dia soddisfazioni maggiori rispetto a questo film.

Impostazioni privacy