Cobra Kai con l’ultima stagione tiriamo la corda

Cobra Kai è una di quelle serie TV Netflix che i malinconici degli anni ’90 stavano aspettando ma arrivati alla Stagione 5 mi sembra che le forzature siano tante e gestite in maniera frettolosa.

In pratica tutto è dipendente dal Karate e senza il Karate non si può fare niente, nemmeno prendere un caffè a quanto pare.

Il Karate in Cobra Kai è un’esasperazione eccessiva

Sono 5 stagioni che vediamo ragazzi, ragazzini e adulti fare a botte senza il minimo senso o criterio, si guardano male e si picchiano…si incrociano per strada e si picchiano…uno parcheggia la macchina, la incendiano e anzi che chiamare la polizia…fanno a botte.

Va bene, la trama è quella, la ripresa dagli anni ’90 è voluta e ovviamente una serie TV basata su un’arte marziale deve parlare di quell’arte marziale, ma non è troppo?

Sembra che le persone normali siano inferiori o che si debbano sentire tali, in un mondo dove solamente il più forte può sopravvivere in maniera decente e inevitabilmente bullizzare gli altri in maniera volontaria o involontaria.

La crescita dei personaggi è solo uno spot di eventi

Il passato e la presa di coscienza dei vari personaggi è spiegato con degli spot di eventi completamente dissociati dalla trama, ci sono flashback interessanti ma che non colgono il tempo corretto e che non legano in definitiva con la trama principale. Forse sarebbe stato meglio approfondire i nostri personaggi nel presente anzi che continuare a rivangare il passato e i film già girati.

Ci troviamo a vivere una storia ri-raccontata, ri-maneggiata e ri-basta!

Anche Silver è una caricatura sbagliata di un cattivo piatto e senza un minimo di personalità…arriva e “io sono cattivo”, “io sono carico di soldi”, “io compro tutto”, “io faccio arrivare i maestri da un luogo segreto dove si tramanda uno stile particolare di Karate”, “io uccido quasi qualcuno e la faccio franca” e in mezzo a tutto questo, la moglie di Daniel LaRusso, anzi che appoggiare il marito, prima di tutto si discosta e lo molla li come un pirla.

Ma wow, Beautiful in confronto è un capolavoro dell’intrattenimento.

I ragazzi recitavano meglio nelle prime due serie, crescendo abbiamo un netto calo di espressività, coinvolgimento e probabilmente anche bravura in quello che fanno…ed è un vero peccato perché la serie è iniziata molto bene e si è rovinata nel tempo, come tante altre.

Cobra Kai è una serie piacevole da vedere anche se ripetitiva

Nonostante tutti i difetti che ci posso trovare, la componente nostalgia, per me, gioca un ruolo molto importante anche se l’assurdità della mancanza di polizia mi fa sempre storcere il naso.

Cobra Kai è una bella serie complessivamente, si lascia guardare e accompagna con piacere serate, pomeriggi o quello che deve essere…sicuramente ci permette qualche piccola distrazione senza farci pentire dei minuti saltati e senza nemmeno chiamare a gran voce il tasto riavvolgi.

Spero fortemente che con la Stagione 6 di Cobra Kai in arrivo su Netflix si diano una ridimensionata perché con lo scagnozzo che ha la benda sull’occhio hanno toccato vette altissime, come con il super torneo mondiale sconosciuto in america, ma da una serie simile ci possiamo aspettare di tutto.

Quindi incrociamo le dita e speriamo per il meglio, fiduciosi di provare ancora ottime emozioni grazie a Karate Kid e la gang di Hill Valley.

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